TERREdiLAGO

la Rete di Economia Solidale del Luinese

un progetto del GIM (Gruppo Impegno Missionario)

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Buono, equo e solidale: queste tre parole
illustrano bene il progetto TERREdiLAGO
una rete di economia solidale che unisce
Botteghe del Mondo, gruppi di acquisto solidali,
produttori locali, associazioni e cooperative sociali
al fine di promuovere giustizia sociale ed economica,
sostenibilità ambientale della produzione e consumo,
rispetto per le persone e per il loro lavoro,
attraverso il commercio,
la crescita della consapevolezza dei consumatori,
l’educazione e l’informazione.
Venerdì, 26 04 2024

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Il GIM (Gruppo di Impegno Missionario), dopo significative esperienze in progetti sulle energie rinnovabili nel Sud del mondo, agli inizi degli anni '90 ha iniziato ad interessarsi al commercio equo e solidale ovvero ad un commercio alternativo che propone di pagare un prezzo equo ai produttori del sud del mondo che si impegnano a coltivare prodotti in modo rispettoso dell'ambiente e delle persone.

Questo percorso ha portato il GIM ad aprire una prima bottega del mondo a Germignaga nel 1994, a cui sono seguite l'apertura della bottega di Luino nel 2002, di Lavena Ponte Tresa nel 2006 e la gestione della bottega di Gavirate nel 2009.

In queste botteghe si è cercato di insegnare un nuovo modo di consumare, si sono fatte conoscere le tante storie dei piccoli produttori del Sud del mondo nel loro difficile percorso di emancipazione dalla miseria e dallo sfruttamento. E' cresciuta una nuova coscienza nel consumatore che sempre di più è diventato un consumatore critico ovvero un consumatore che ha capito che con il suo gesto di acquistare un prodotto può inviare un messaggio chiaro premiando quei produttori che sono rispettosi dell'ambiente e delle persone che hanno lavorato per realizzare il prodotto.

Le Botteghe del GIM sono state quindi dei piccoli laboratori di economia solidale da cui sono uscite proposte per le scuole, campagne di boicottaggio contro le multinazionali, incontri e dibattiti sui nuovi stili di vita e su una nuova economia basata sulla solidarietà e sulla sobrietà.

Nella zona sono poi nati molti Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) ovvero gruppi di famiglie che decidono di incontrarsi per riflettere sui loro consumi ed acquistare prodotti in comune utilizzando come criteri guida i concetti di giustizia e solidarietà.

Nel frattempo nel 2007 è nato il Distretto di Economia Solidale di Varese, di cui il GIM è stato un socio fondatore.

 

Rete solidale

Molti percorsi sono quindi stati fatti ed i tempi sono ormai maturi per compiere ulteriori passi in avanti tenendo conto anche delle seguenti criticità:

-  il modello iniziale delle botteghe del mondo sta perdendo il suo slancio anche a causa del fatto che i prodotti del commercio equo e solidale sono ormai ampiamente presenti nella GDO (Grande Distribuzione Organizzata) anche sotto forma di marchi creati appositamente dalle grandi catene di distribuzione (esempio la linea SOLIDAL della Coop);

-  il commercio equo e solidale si è rivelato uno strumento rivoluzionario nel sostenere l’avvio di  cooperative nel sud del mondo. Molte all’inizio puntano all’export verso i consumatori del Nord, ma questa scelta non può durare in eterno; prima o poi devono sganciarsi dal mercato internazionale per produrre cose utili al mercato locale nella logica dell’economia solidale;

-  la crisi economica sta imponendo alle famiglie quei cambiamenti sugli stili di vita che da anni si stanno proponendo e nel contempo obbliga le famiglie a forti contenimenti della spesa stimolando la ricerca di prodotti e servizi a minor costo;

-   le industrie chiudono, i giovani non trovano lavoro ed occorre pensare ad una diversa economia.

Abbiamo quindi iniziato a sviluppare una Rete di Economia Solidale in grado di stringere le relazioni tra le realtà di economia solidale già presenti nel nostro territorio (gruppi di acquisto, botteghe del mondo, piccoli produttori biologici, cooperative sociali), creando dei circuiti economici in cui, per quanto possibile, le esigenze dei vari attori della rete vengono soddisfatte rivolgendosi gli uni agli altri; in questo modo si crea un circuito in cui le diverse realtà si sostengono l’un l’altra attirando le preferenze dei consumatori critici. Quindi la Rete di economia Solidale mira a valorizzare le risorse locali ed a produrre ricchezza in condizioni di sostenibilità ecologica e sociale.

Partendo da queste logiche le Botteghe del mondo possono assumere un ruolo importante come punto di incontro tra produttori e consumatori ovvero possono diventare degli spazi ove esercitare praticamente i principi dell’economia solidale; nelle botteghe si incontreranno i prodotti fatti dalle cooperative del sud del mondo con i prodotti realizzati dalle realtà locali, diversi nelle provenienze ma accomunati dagli stessi principi di giustizia, equità, cooperazione e sostenibilità ambientale. 

Una rete di economia solidale porta inoltre alla creazione di un sistema economico locale che può favorire lo sviluppo di nuove realtà: provate a pensare come potrebbero nascere piccoli produttori di pasta fresca se a loro venisse assicurato un mercato (le famiglie dei GAS) oppure come potrebbero nascere forme di turismo responsabile in grado di valorizzare le bellezze del nostro paesaggio passando per la conoscenza dei produttori biologici locali.

Oggi sicuramente esistono tutte le condizioni per sviluppare questa rete di economia solidale e proprio per questo il GIM ha organizzato un dibattito sul progetto “Rete di Economia Solidale del Luinese” durante la manifestazione “EQUA LA FESTA” che si è tenuta a Germignaga il 25-26 Agosto 2012. Al dibattito hanno partecipato il GAS SOLARIS di Luino, il GASdaSPORTA della Valcuvia, un panificatore di Bosco Valtravaglia, l’associazione LA GRA’ di Dumenza ed il DES-Varese.

Da questa manifestazione è iniziato un percorso che ha visto riunirsi ogni settimana decine di volontari per realizzare la mappatura dei produttori locali, incontrare i referenti dei GAS, delle botteghe del mondo e delle cooperative sociali della nostra zona.

Si è così sviluppato il progetto “TERREdiLAGO”, nome della Rete di Economia Solidale del Luinese, che è partito dalla definizione della Carta dei Principi della rete ovvero quei principi di sostenibilità socio-economica, sostenibilità ecologica e valorizzazione della dimensione locale e delle relazioni che tutti i partecipanti della rete devono rispettare. Durante gli incontri si sono scoperte competenze e risorse locali in ambito di agricoltura biologica che pochi di noi immaginavano potessero esistere nel nostro territorio e che, se non opportunamente valorizzate, rischiano di scomparire.

Al progetto “TERREdiLAGO” aderiscono attualmente quattro GAS, sei produttori locali, tre associazioni, una cooperativa sociale e le quattro botteghe del GIM.

Il progetto intende quindi favorire il passaggio da una situazione caratterizzata dalla presenza di piccoli gruppi che testimoniano la possibilità per il consumatore di assumere un ruolo consapevole e responsabile, favorendo con le sue scelte di acquisto realtà che non sfruttano i lavoratori, che rispettano l’ambiente e sviluppano la comunità che le ospita, ad uno scenario futuro in cui, sfruttando il valore aggiunto della rete, i comportamenti di consumo consapevole e responsabile diventano proposte praticabili da ampie fasce della popolazione.
Per raggiungere questo obiettivo si è lavorato per creare un portale web (www.terredilago.it) ove viene illustrata la rete, i suoi partecipanti ed i suoi principi; accedendo al portale, i consumatori che aderiscono ai GAS possono vedere i prodotti del commercio equo e solidale ed i prodotti locali, ordinarli durante la settimana e ritirarli il sabato mattina presso una bottega del GIM. Riscopriremo il sapore del pane fatto artigianalmente nel forno a legna, lievitato con pasta madre nostrana utilizzando farine biologiche macinate a pietra, oppure il profumo dei formaggi d’alpeggio prodotti con il latte crudo delle capre nere della Verzasca o la freschezza delle cassette con verdure di stagione, senza ovviamente dimenticare i caffè di qualità arabica o robusta e il tè nero o verde di Altromercato.

L’esperienza della rete di economia solidale darà sicuramente un forte contributo al riesame del nostro modo di consumare, aiutandoci ad adottare stili di vita improntati alla sobrietà, alla solidarietà, alla reciprocità; ci farà riscoprire i beni relazionali, il legame al territorio, il senso del limite e della stagionalità contribuendo così a costruire un’economia più giusta e solidale.

 

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