TERREdiLAGO
la Rete di Economia Solidale del Luinese
un progetto del GIM (Gruppo Impegno Missionario)
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Il carciofo brindisino è caratterizzato da capolini di forma ovoidale con foglie senza spine che presentano evidenti sfumature violette: questa carattistica cromatica lo ha reso noto come Violetto brindisino. Coltivato da ottobre a fine maggio, viene raccolto manualmente recidendo il gambo a circa 10 cm dal capolino.
Il carciofino sott’olio Libera Terra è il cuore del violetto brindisino lavorato come vuole la tradizione: raccolto a mano, sbollentato, condito con la sola aggiunta di aceto, succo di limone e sale.
I carciofi sono frutto del lavoro delle Cooperative che gestiscono le terre confiscate alla mafia e degli agricoltori che condividono il progetto di riscatto in Puglia. La sua coltivazione è parte dell’opera di difesa del territorio, tramite la valorizzazione dell’agricoltura tipica della zona a salvaguardia della biodiversità e dell’ambiente.
L’eccellenza guida tutto il nostro lavoro. Un impegno necessario per restituire valore e bellezza alle terre libere dalle mafie. Libera Terra Mediterraneo è un soggetto consortile fondato da sette cooperative sociali in tre diverse regioni, che, guidate da Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, gestiscono strutture produttive e centinaia di ettari di terreno sottratti alle mafie in Sicilia, Puglia e Campania. Libera Terra Mediterraneo nasce con l’obiettivo di valorizzare territori stupendi ma difficili, partendo dal recupero sociale e produttivo dei beni confiscati alla criminalità organizzata per ottenere prodotti di alta qualità attraverso metodi rispettosi dell’ambiente e della dignità della persona. Inoltre, svolge un ruolo attivo sul territorio, coinvolgendo altri produttori che condividono gli stessi principi e promuovendo la coltivazione biologica dei terreni. I vini, la pasta secca, i legumi, l’olio d’oliva extravergine, le conserve, il limoncello sono alcuni dei prodotti realizzati dalle cooperative in Sicilia, Puglia e Campania, per riscoprire i sapori tipici del territorio e valorizzare al tempo stesso le grandi qualità nutrizionali e i profili organolettici delle migliori materie prime provenienti da agricoltura biologica. |